Lunedì 24 settembre la Commissione di coordinamento e di redazione dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC) che ha il compito di garantire la coerenza tra le diverse sezioni del futuro testo costituzionale scritto dalle commissioni specializzate, ha abolito il concetto di "complementarità" della donna nei confronti dell’uomo e re-introdotto quello di "uguaglianza" tra i sessi. La nuova versione dovrà essere approvata dall’Assemblea Nazionale Costituente in seduta plenaria, ma l'opinione generale è che non vi saranno ostacoli.
Nel mese di
agosto la Commissione dei diritti dell'uomo e delle libertà dell’ANC aveva
formulato un progetto di articolo della Costituzione, come proposto dall’ala
fondamentalista del partito islamico-conservatore al governo, Ennahda, che
stabiliva il principio di "complementarietà" della donna rispetto all’uomo,
provocando così una ferma protesta della società civile e dell'opposizione.Vedi il nostro post del 22 agosto.
Alcune migliaia
di manifestanti, uomini e donne, erano scesi in piazza il 13 agosto, durante la
Giornata Nazionale delle Donne, chiedendo che il progetto venisse ritirato. Anche
i membri dei partiti più moderati della coalizione al governo, a partire dal presidente
Moncef Marzouki, avevano
espresso il loro disaccordo.
Il fatto aveva
destato preoccupazione anche a livello internazionale e il Comitato delle
Nazioni Unite che si occupa di vegliare sul rispetto da parte degli stati
membri della Convenzione Internazionale sull’eliminazione di ogni forma di
discriminazione nei confronti della donna –CEDAW- aveva invitato l'assemblea
tunisina a riformulare questa disposizione in quanto in palese contrasto con l’art.2 della Convenzione che stabilisce il principio
della piena uguaglianza tra uomo e donna.
Le
donne in Tunisia beneficiano fin dal 1956 della legislazione più avanzata del
mondo arabo, dopo la promulgazione del Codice di Statuto Personale voluto da Habib Bourguiba,
padre dell'indipendenza del paese, che fece della parità di genere uno dei
pilastri della sua politica legislativa. La nuova formulazione che il partito Ennahda
voleva dare al testo costituzionale avrebbe posto le basi per uno
smantellamento dei diritti delle donne contenuti nel codice.
Le
donne e il popolo tunisino sono fieri della loro modernità e i membri del
partito Ennahda ne sono consapevoli tanto che il suo leader, Rached Ghannouchi,
durante la campagna elettorale che l’ha portato al governo, aveva promesso che
il codice di Statuto Personale non sarebbe stato toccato.
Se questa
battaglia è stata vinta un’altra a breve si profila.
Il 26 settembre una
donna violentata da due poliziotti è stata denunciata per "insulto alla
pubblica decenza".
Diverse
organizzazioni, tra cui l' Asssociazione tunisina delle donne democratiche,
la Lega tunisina per la difesa dei diritti umani e del Consiglio nazionale per le libertà, hanno fermamente
reagito di fronte a questo episodio di estrema gravità che vuole trasformare una
vittima in imputato, responsabile del crimine che è stato commesso nei suoi confronti,
e ciò al fine di dissuaderla dal presentare una denuncia nei confronti degli
aggressori.
Una chiamata di
protesta è stata lanciata sui social network. Il 2 ottobre, data in cui la giovane
donna dovrà essere messa confronto con i due poliziotti, il popolo tunisino
scenderà nuovamente in piazza. Leggi la notizia
mg
mg
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.