
Con Risoluzione del 29 aprile 2015 “sulle recenti tragedie nel Mediterraneo e
sulle politiche dell'UE in materia di migrazione e asilo (2015/2660(RSP)”, il Parlamento Europeo ha chiesto che
l’Unione Europea adotti un sistema vincolante di quote per la ripartizione dei richiedenti
asilo ed un ampliamento dell’operazione Triton per le operazioni di soccorso.
Questo il testo del comunicato stampa dell'Europarlamento che sintetizza il contenuto della risoluzione (leggibile qui).
L'UE dovrebbe fare tutto il
possibile per evitare ulteriori perdite di vite umane in mare, ad esempio
ampliando il mandato dell'operazione "Triton" per includere anche "le
operazioni di ricerca e soccorso a livello di UE. I deputati chiedono inoltre
alla Commissione di fissare una quota vincolante per la ripartizione dei
richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri e più finanziamenti ai programmi
di reinsediamento.
Nella risoluzione, approvata con 449 voti a favore, 130 contrari e 93
astensioni, peraltro non vincolante per
il Consiglio Europeo, si afferma:
- I deputati invitano l'UE e i suoi Stati membri "a definire un
mandato chiaro per Triton, in modo da ampliarne l'ambito di intervento e il
mandato per le operazioni di ricerca e soccorso a livello di UE"
(attualmente, Triton è coordinato dall'agenzia UE Frontex e la sua missione si
estende fino a 30 miglia nautiche dalle coste italiane).
- Gli Stati membri dovrebbero "fare tutto il possibile per
identificare i corpi e le persone scomparse" e "fornire le risorse
necessarie a garantire che gli obblighi di ricerca e soccorso siano di fatto
rispettati", incluso un aumento di fondi per Frontex e l'Ufficio europeo
di sostegno per l'asilo (EASO).
- Il Parlamento chiede che "sia messa a punto un'operazione
umanitaria europea di ricerca, solida e permanente, che, come Mare Nostrum, sia
operativa in alto mare e alla quale contribuiscano tutti gli Stati membri sia
con risorse finanziarie che con attrezzature e mezzi" e sollecita l'UE a
cofinanziare tale operazione.
Rafforzare la solidarietà e la condivisione delle responsabilità tra i
paesi dell'UE
Il Parlamento deplora che il
Consiglio europeo del 23 aprile non si sia impegnano per istituire un
meccanismo vincolante di solidarietà in tutta l'UE.
Per rispondere alle recenti tragedie nel Mediterraneo con
"solidarietà e equa ripartizione della responsabilità", i deputati
affermano che:
- la Commissione europea dovrebbe fissare una "quota vincolante"
per la ripartizione dei richiedenti asilo tra tutti i paesi UE;
- gli Stati membri dovrebbero utilizzare appieno le possibilità esistenti
per il rilascio dei visti umanitari e prendere in seria considerazione la
possibilità di applicare la direttiva del 2001 sulla protezione temporanea
oppure l'articolo 78, paragrafo 3, TFUE, i quali prevedono entrambi un
meccanismo di solidarietà in caso di afflusso massiccio e improvviso di
sfollati;
- i paesi dell'Unione europea dovrebbero fornire un maggiore contributo ai
programmi di reinsediamento esistenti, le regole del sistema europeo comune di
asilo devono essere rapidamente e integralmente recepite nel diritto nazionale
e attuate da tutti gli Stati membri partecipanti.
Cooperazione con i paesi terzi e lotta contro gli scafisti
La risoluzione chiede un più stretto coordinamento delle politiche
dell'UE e degli Stati membri nell'affrontare le cause all'origine della
migrazione e una maggiore cooperazione con i paesi partner in Medio Oriente e
in Africa.
Chiede anche sanzioni penali il più possibile severe contro la tratta di
esseri umani e il traffico di migranti ed esorta gli Stati membri e le agenzie dell'UE a collaborare più strettamente per individuare e tracciare il
finanziamento di queste reti criminali e identificare il loro modus operandi, per impedire loro di
arricchirsi mettendo a repentaglio la vita dei migranti.
Si denuncia che
Oltre 1500
persone hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo dall'inizio del 2015, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
vengono svelate le lacune di
Triton che il Consiglio Europeo intende invece mantenere in vita:
(guarda anche il video)
“Operazione congiunta
coordinata da Frontex, pienamente operativa dal 1° novembre 2014.
Estensione fino a 30 miglia
dalle coste italiane (non le aree dove
stanno annegando i migranti).
Bilancio iniziale: 2,9
milioni di euro mensili, a fronte degli oltre 9 milioni di euro mensili che
erano a disposizione di Mare Nostrum.
Il Consiglio Europeo del 23
aprile scorso si è impegnato a rafforzare l'operazione Triton aumentandone il
finanziamento e i mezzi, ma non il suo ambito di intervento”.