ottobre 31, 2018

MALI. Africa, una storia da riscoprire. I Dogon del Mali, un popolo straordinario.

Toguna nel villaggio di Sangha, Mali (Foto di BluesyPete)


In questo blog abbiamo parlato del Mali sotto altri profili: la guerra scatenata nel paese dalle potenze coloniali ("Mali le verità della guerra") e gli appelli lanciati dai maliani contro il predominio degli organismi finanziari occidentali che dettano l’agenda politica ai governi autoctoni democraticamente eletti ( "Ridare il Mali ai maliani").
Questo breve articolo pubblicato da Pressenza ci induce a riflettere sulla secolare storia del Mali e sulla complessità della cultura africana ignorate dal mondo occidentale.
"Chi sono i Dogon? Da dove vengono?
Non abbiamo tanti elementi su di loro, ma sicuramente ebbero un legame con i primi popoli che si stabilirono in Egitto. Poi, nel XIII secolo, all’epoca dell’Impero del Mali, scesero verso l’Africa occidentale, dove la famiglia dell’imperatore Sundiata Keita sembrava proteggerli. Dopo la caduta dell’impero, nel XIV secolo, fuggirono nella falesia di Bandiagara, dove viveva un popolo di cacciatori pigmei, i Tellem, con cui in parte si fusero.
Secondo alcune fonti i Dogon vivono in quella zona da oltre sette secoli. Secondo le loro leggende, credono di venire dalla stella Sirio, a cui attribuivano l’esistenza di una stella gemella, detta Potolo, impossibile da vedere a occhio nudo, che la scienza moderna ha scoperto solo nel 1862. C’è anche una terza stella, chiamata Emenya Tolo. Tutte e tre le stelle hanno nomi di cereali. I Dogon descrivono la Via Lattea come una galassia a spirale formata da milioni di stelle, studiate da un osservatorio di pietra tipo Stonehenge.
I Dogon hanno una lingua segreta, nota solo agli iniziati e molte feste, tra cui quella del Dama, con maschere a forma di lucertole, serpenti e leoparsi e danze. Ogni sessant’anni celebrano la festa del Sigi, dedicata alla fertilità e alla vita.
I villaggi sono amministrati da un capo, il Gina e problemi e conflitti vengono risolti in modo pacifico. Non si riscontrano crimini, furti o suicidi.
Il Toguna è l’edificio pubblico più importante; uno straniero che non sa dove dormire può farlo là. Purtroppo la modernità sta facendo sì che soprattutto i giovani vadano abbandonando le tradizioni, con il rischio di perdere un’identità antichissima"
Pressenza-International Press Agency 

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