aprile 28, 2017

Progetto AISHA. Le donne musulmane contro la violenza e la discriminazione di genere.




Domenica 23 aprile Casa Africa ha organizzato ad Imperia un incontro con Progetto AISHA.

Si tratta di un progetto pilota, unico in Italia, che vuole promuovere progetti gemelli sul territorio nazionale.

Nel corso dell’incontro la relatrice, dott. Bianca Guarino, del direttivo di Progetto Aisha, ha illustrato le ragioni per cui è nata l’associazione, le sue finalità e come si articola la sua attività.

Progetto Aisha nasce in grembo alla comunità islamica, il CAIM (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano, Monza e Brianza), con l’obiettivo operare sul tema della violenza e della discriminazione di genere, con focus  particolare sulle donne musulmane.







Perché un focus particolare sulle donne musulmane?






Le ragioni, ci spiega Progetto AISHA, sono molteplici e tra queste le più rilevanti sono:

·  "Barriere linguistiche: incapacità di comunicare con immediatezza alle autorità giudiziarie, forze dell’ordine e servizi sociali i disagi causati da qualunque forma di violenza subita.
·   Barriere culturali: concezione differente dei ruoli afferiti agli enti giudiziari, alle forze dell’ordine e i servizi sociali (paese d’origine vs Italia).
·  Timore da parte della vittima di non essere capita, compresa e considerata la sua appartenenza culturale e religiosa.
·   Retaggi tradizionali: giustificazione da parte di alcune tradizioni delle violenze di genere a causa di interpretazioni fuorvianti e obsolete rispetto alla garanzia e la tutela dei diritti fondamentali del genere umano.
·   Isolamento sociale: assenza totale di contatti con l’esterno la cui causa la si può ritrovare nei punti sopraindicati.
·   Inoltre riconosciamo in maniera del tutto trasversale che l’assenza di una rete sociale è determinata da azioni da parte del partner, in una dimensione di coppia, volte a sradicare qualunque forma di contatto tra la vittima e il mondo esterno.
·    Paura: timore della diffamazione, disapprovazione sociale e stigmatizzazione. Rientra la questione dei retaggi tradizionali e la considerazione e i valori attribuiti alla figura della donna oltre la non conoscenza delle istituzioni territoriali, garanti della tutela e la protezione delle donne"


Di fatto, come mette in rilievo Progetto AISHA, a causa dei fattori sociali sopraindicati, le donne musulmane che non denunciano le violenze o la loro discriminazione sono un numero significativo.
 



L’attività di Progetto AISHA è molto articolata e si svolge su diversi livelli che tengono conto della specificità del vissuto delle donne musulmane.







1-    Sensibilizzazione, tra cui, in particolare, va messa in rilievo:

· l’attività che vuole stimolare un processo di riflessione interna alla comunità islamica riguardo il tema violenza e discriminazione contro le donne, frutto di retaggi culturali e interpretazioni estremiste che vanno contro i principi della tutela della persona sanciti nella tradizione islamica.

2-    Formazione, tra cui, in particolare, vanno messe in rilievo le seguenti iniziative:

- i corsi di formazione rivolti agli Imam e responsabili dei centri islamici per insegnare loro come riconoscere una violenza e/o discriminazione, come assistere chi ne è vittima, e come avviare le procedure di aiuto;
-  i corsi di educazione all'affettività e al rispetto della parità di genere rivolti ai giovani;
i corsi che trattano gli elementi dottrinali che rifiutano la violenza sulle donne e la loro discriminazione, individuando i retaggi culturali o interpretazioni che invece giustificano la violenza e o la discriminazione contro le donne;

3-    Assistenza e prevenzione, tra cui, in particolare, segnaliamo:

la formazione di mediatori linguistici e culturali destinati ai Centri o Enti che operano sul tema;
- la creazione di uno o più punti di ascolto e orientamento in strutture pubbliche e/o private e/o presso Centri Islamici e moschee del territorio;
- la promozione di incontri rivolti ai genitori per sensibilizzare e prevenire i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili grazie al contributo di Imam ed esperti del settore.
 




Tutte queste attività vengono svolte nell'ambito di 
5 Dipartimenti:






Dipartimento Assistenza
Dipartimento salute e benessere
Dipartimento per l’empowerment / micro imprenditorialità
Dipartimento sensibilizzazione e prevenzione
Dipartimento Formazione

Vanno poste in rilievo le funzioni svolte dal dipartimento salute e benessere, destinato ad attivare interventi mirati al fine di sviluppare nelle donne assistite una migliore gestione cognitiva ed emotiva dei vissuti drammatici attraverso la cura e il sostegno psicologico con percorsi di psicoterapia, arteterapia, e omeopatia.

Nonché quelle del dipartimento per l’empowerment / micro imprenditorialità, finalizzato alla promozione e realizzazione di percorsi per l’indipendenza economica femminile, veicolo necessario contrastare e prevenire la violenza di genere e facilitare l’integrazione sociale.
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Imperia, Casa Africa incontra Progetto AISHA


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