Domenica 23 aprile Casa Africa ha organizzato ad Imperia un incontro con Progetto AISHA.
Si tratta di un progetto pilota,
unico in Italia, che vuole promuovere progetti gemelli sul
territorio nazionale.
Nel corso dell’incontro la relatrice, dott. Bianca Guarino, del
direttivo di Progetto Aisha, ha illustrato le ragioni per cui è nata
l’associazione, le sue finalità e come si articola la sua attività.
Perché un focus particolare sulle donne musulmane?
Le ragioni, ci spiega Progetto AISHA, sono molteplici e tra queste le più
rilevanti sono:
· "Barriere
linguistiche: incapacità di comunicare con immediatezza alle autorità
giudiziarie, forze dell’ordine e servizi sociali i disagi causati da qualunque
forma di violenza subita.
· Barriere
culturali: concezione differente dei ruoli afferiti agli enti giudiziari, alle
forze dell’ordine e i servizi sociali (paese d’origine vs Italia).
· Timore da parte
della vittima di non essere capita, compresa e considerata la sua appartenenza
culturale e religiosa.
· Retaggi
tradizionali: giustificazione da parte di alcune tradizioni delle violenze di
genere a causa di interpretazioni fuorvianti e obsolete rispetto alla garanzia
e la tutela dei diritti fondamentali del genere umano.
· Isolamento
sociale: assenza totale di contatti con l’esterno la cui causa la si può
ritrovare nei punti sopraindicati.
· Inoltre
riconosciamo in maniera del tutto trasversale che l’assenza di una rete sociale
è determinata da azioni da parte del partner, in una dimensione di coppia,
volte a sradicare qualunque forma di contatto tra la vittima e il mondo
esterno.
· Paura: timore
della diffamazione, disapprovazione sociale e stigmatizzazione. Rientra la
questione dei retaggi tradizionali e la considerazione e i valori attribuiti
alla figura della donna oltre la non conoscenza delle istituzioni territoriali,
garanti della tutela e la protezione delle donne"
Di fatto, come mette in rilievo Progetto AISHA, a causa dei fattori
sociali sopraindicati, le donne musulmane che non denunciano le violenze o la
loro discriminazione sono un numero significativo.
L’attività di Progetto AISHA è molto articolata e si svolge su diversi
livelli che tengono conto della specificità del vissuto delle donne musulmane.
1-
Sensibilizzazione, tra cui, in
particolare, va messa in rilievo:
· l’attività che vuole stimolare
un processo di riflessione interna alla comunità islamica riguardo il tema violenza
e discriminazione contro le donne, frutto di retaggi culturali e
interpretazioni estremiste che vanno contro i principi della tutela della
persona sanciti nella tradizione islamica.
2-
Formazione, tra cui, in
particolare, vanno messe in rilievo le seguenti iniziative:
- i corsi di formazione rivolti agli Imam e responsabili dei centri islamici per insegnare loro come riconoscere una violenza e/o discriminazione, come assistere chi ne è vittima, e come avviare le procedure di aiuto;
- i corsi di educazione all'affettività e al rispetto della parità di genere rivolti ai giovani;
- i
corsi che trattano gli elementi dottrinali che
rifiutano la violenza sulle donne e la loro discriminazione, individuando i
retaggi culturali o interpretazioni che invece giustificano la violenza e o la
discriminazione contro le donne;
3-
Assistenza e
prevenzione, tra cui, in particolare, segnaliamo:
- la formazione di mediatori linguistici e culturali destinati ai Centri o Enti che operano sul tema;
- la creazione di
uno o più punti di ascolto e
orientamento in strutture pubbliche e/o private e/o presso Centri Islamici
e moschee del territorio;
- la promozione di incontri rivolti ai genitori per sensibilizzare e prevenire i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili grazie al contributo di Imam ed esperti del settore.
- la promozione di incontri rivolti ai genitori per sensibilizzare e prevenire i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili grazie al contributo di Imam ed esperti del settore.
Tutte queste attività vengono svolte nell'ambito di
5 Dipartimenti:
Dipartimento Assistenza
Dipartimento salute e benessere
Dipartimento per l’empowerment / micro imprenditorialità
Dipartimento sensibilizzazione e prevenzione
Dipartimento Formazione
Vanno poste in rilievo le funzioni svolte dal dipartimento salute e benessere, destinato ad attivare interventi
mirati al fine di sviluppare nelle donne assistite una migliore gestione
cognitiva ed emotiva dei vissuti drammatici attraverso la cura e il sostegno psicologico
con percorsi di psicoterapia, arteterapia, e omeopatia.
Nonché quelle del dipartimento
per l’empowerment / micro imprenditorialità, finalizzato alla promozione e
realizzazione di percorsi per l’indipendenza economica femminile, veicolo
necessario contrastare e prevenire la violenza di genere e facilitare
l’integrazione sociale.
mg
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