Il Data Blog del Sole 24 ORE ci informa che nei primi quattro mesi del 2019 sono arrivate in Italia 625 persone migranti. Ciò significa che gli arrivi sono diminuiti del 91% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ciò che invece non diminuisce è il numero dei morti. In questi primi quattro mesi del 2019 il
Mediterraneo ha inghiottito 422 persone. In media, si tratta
della percentuale di morti più elevata sul totale delle partenze dal 2014 e se
consideriamo la rotta verso l’Italia nel 2019 (fonte UNHCR )
sono morte nel Mediterraneo 352 persone, 205 nel Mediterraneo centrale, a
fronte di 625 arrivi: una persona su
quattro circa non ce l’ha fatta.
Ecco il testo dell'articolo:
Secondo i dati dell’Unhcr, sia
nel 2018 che nel 2019 gli arrivi sono diminuiti rispetto agli anni appena
precedenti. Nel 2018 gli arrivi in totale sono stati 141.500, 40 mila
in meno rispetto all’anno precedente, e solo 23 mila di essi in Italia,
l’equivalente degli abitanti di una piccola cittadina di provincia. Dal 2014
al 2019 sono arrivati in tutta Europa da Italia, Grecia e Spagna 2 milioni di
migranti su 741,4 milioni di persone residenti in Europa. Due milioni
è appena la popolazione di una città come Parigi.
Gli arrivi del 2019: 625
persone Nei primi quattro mesi del 2019 sono arrivate in Italia 625
persone migranti (aggiornamento al 16 aprile), contro le oltre 9 mila della
Grecia e le 3 mila della Spagna. Abbiamo contato 202 persone accolte sulle
coste italiane a gennaio, 60 a febbraio, 262 a marzo e 99 al 15 aprile 2019.
Si tratta di una diminuzione
del 91% rispetto al medesimo periodo del 2018 e del 97% rispetto al
primo quadrimestre del 2017. Nel dettaglio, in questi quattro mesi del 2019
sono arrivati in Italia 212 tunisini, 86 algerini, 62 iracheni, 57 bengalesi,
36 guineani e 33 senegalesi, 25 somali, 22 iraniani, 20 turchi, 11 nigeriani e
61 persone da altri paesi. 434 persone sono sbarcate in questi 4 mesi in
Sicilia, 53 in Calabria, 54 in Puglia e 87 in Sardegna.
Restando sempre in Italia, fra
il 2016 e il 2018 su 100 arrivi, 70 sono uomini, 10 donne e 20 minori. In
Grecia invece la percentuale di donne e bambini è molto più elevata:
rispettivamente 23% e 37% del totale. Nel complesso invece, nel 2019 il 40%
degli arrivi in Europa sono stati donne e bambini.
Ma uno su quattro non ce l’ha
fatta. I morti non calano, e nessuna rotta migratoria del
Mediterraneo, via terra o via mare, ha visto morire in cinque anni tanti esseri
umani quanti quella dal Nord Africa all’Italia: 14.768 persone inghiottite dal
mare, a cui si aggiungono i 1.878 morti in Grecia e i 1.189 della Spagna.
In questi primi quattro mesi
del 2019 il Mediterraneo ha inghiottito 422 persone, il 2,25% del totale
(sommando decessi e sbarchi). In media, si tratta della percentuale
di morti più elevata sul totale delle partenze dal 2014.
Se consideriamo la rotta verso
l’Italia nel 2019 (fonte
UNHCR ) sono morte nel Mediterraneo 352 persone, 205 nel Mediterraneo
centrale, a fronte di 625 arrivi: una persona su quattro circa non ce l’ha
fatta.
Non basta chiudere i porti. Anche
il 2018 in particolare è stata un’ecatombe: sono arrivate meno persone rispetto
all’anno precedente, ma in proporzione ne sono morte molte di più. Il
5,3% delle persone che si erano messe in mare per arrivare sulle coste italiane
non ce l’ha fatta, un record assoluto sia con gli anni precedenti che con gli
altri paesi. Il nostro paese aveva registrato infatti il 2,4% dei
decessi sul totale dei migranti nel 2017 e il 2,5% nel 2016. Nel 2018 la Grecia
ha registrato un decesso su 300 persone, la Spagna 1,2 su 100 e l’Italia, come
si diceva, 5,3 su 100.
Fenomeno migratorio in
esaurimento? Certo che no. Un rapporto del 2018 della World Bank stima
140 milioni di migranti in tutto il mondo da qui al 2050 per ragioni legate al clima.
Basta osservare i dati per
rendersi conto che anche se successivamente all’estate 2017 fra il codice delle
ong e gli accordi con la Libia, in Italia il numero di arrivi si sia
drasticamente ridotto, gli sbarchi non sono diminuiti di molto nell’intero
Mediterraneo: si è passati dai 185 mila arrivi del 2017 ai 141 mila del 2018.
In Grecia si è registrato un aumento sensibile di arrivi via mare e il triplo
di quelli via terra: dai 6 mila arrivi del 2017, nel 2018 se ne sono registrati
18 mila. Lo stesso trend si è registrato in Spagna, dove gli sbarchi sono più
che raddoppiati in un solo anno.
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