Si dice che la primavera araba abbia fallito, in realtà è stata fatta fallire dagli interessi e
dalle strategie geopolitiche di potenze straniere (occidentali e loro alleati medio
orientali) che hanno voluto colmare il vuoto di potere lasciato da dittatori
cacciati a furor di popolo.
In questo scenario la Tunisia, che nel dicembre del 2010 fu
patria della primavera araba, rappresenta un’eccezione. “Il
popolo ha vinto una rivoluzione pacifica che illumina il mondo”, commentò
Rached Ghannouchi, Presidente di Ennahda, il partito islamico moderato che era maggioranza
all’Assemblea Costituente, all’indomani dell’approvazione della nuova
Costituzione del Paese, una delle più avanzate del mondo arabo, approvazione avvenuta con un
consenso quasi plebiscitario nel gennaio 2014.
Ai rappresentanti della società civile che hanno collaborato
come mediatori per la democratizzazione del Paese garantendo il successo della “rivoluzione dei gelsomini” è stato
assegnato quest’anno il premio Nobel per la Pace. Si tratta del “Quartetto per il
dialogo nazionale tunisino” costituito da quattro importanti organizzazioni: l’Unione
generale tunisina del lavoro, la Confederazione dell’industria del commercio e
dell’artigianato, la Lega tunisina per i diritti dell’uomo e l’Ordine nazionale
degli avvocati.
Ma oggi il popolo tunisino è orgoglioso di questo riconoscimento internazionale con cui mostra al mondo un nuovo volto dell'Islam e applaude Amel
Mathlouthi, cantautrice tunisina, che al concerto organizzato dopo la consegna
del premio canta la canzone da lei scritta: “كلمتي حرة, Kelmti Horra, Ma
parole est libre”.
Il testo completo e la traduzione italiana della canzone QUI
mg
Il testo completo e la traduzione italiana della canzone QUI
mg
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.