All’indomani della strage di Nizza del 14 luglio che costò la vita a
84 persone Roberto Cataldo, docente di Teologia e prassi del dialogo
interreligioso presso l’Istituto Universitario Sophia, in un articolo
pubblicato su Cittanuova, ci ha dato conto delle numerose e dure parole
di condanna dell’accaduto pronunciate dagli Imam e dalle più prestigiose
autorità religiose del mondo musulmano.
Condanne che non esitano a definire questi atti di violenza
come sacrileghi e blasfemi, etichettano l’islamismo come malattia del secolo
che prende in ostaggio l’Islam e fanno appello all’unità dei musulmani per
liberare l’Islam dal cancro del terrorismo.
Riportiamo qui sotto alcuni brani dell’articolo
“Purtroppo anche
questa volta, sebbene le agenzie di stampa abbiano dato ampio spazio alle
dichiarazioni di rappresentanti delle varie comunità musulmane in Europa e nel
mondo, il rimbalzo sui quotidiani è stato piuttosto limitato.
Eppure leaders
musulmani sono intervenuti in maniera chiara e a volte assai dura, senza dubbio
inequivocabile, sull’accaduto.
ll Consiglio francese
del culto musulmano (Cfcm) e della grande Moschea di Parigi ha dichiarato
immediatamente: «La Francia è stata colpita ancora una volta da un attentato di
un’estrema gravità». Invitando i francesi a rimanere uniti, il Cfcm ha
assicurato «la sua totale solidarietà agli abitanti di Nizza» e, allo stesso
tempo, ha voluto far giungere «la sua profonda compassione alle famiglie delle
numerose vittime, augurando anche un pronto ristabilimento ai feriti». A tutti
i musulmani francesi viene rivolto perciò l’invito a dedicare la preghiera del
venerdì alla «memoria delle vittime di questo barbaro attacco». Il rettore della moschea ed ex presidente
del Cfcm, Dalil Boubakeur, ha dichiarato di essere profondamente
costernato, chiamando «all’unità tutti i cittadini davanti a questa nuova
terribile prova che mette in lutto tutta la comunità nazionale».
«Una persona che prende un camion e uccide così le persone è
un animale selvaggio»– ha dichiarato Mahmoud
Benzami, l’imam della moschea En Nour di Nizza, nel corso di una intervista
a La Stampa di Torino. «I musulmani ne hanno abbastanza di dover dire ogni
volta ‘non abbiamo nulla a che fare’: siamo
tutti minacciati, i miei figli ieri sera erano là, volevano uscire, grazie
a Dio sono rimasti a casa». «Io – ha ribadito Benzami – non cesso di
distinguere e precisare che questi atti di terrorismo e radicalizzazione non
hanno niente a che vedere con l’islam, che è una religione di pace, tolleranza
e misericordia. Noi nel nostro istituto lavoriamo in collaborazione con la
prefettura per combattere la radicalizzazione. Sappiamo bene che ci sono
persone che ci cascano: la nostra
priorità è la de-radicalizzazione».
Altrettanto ferme le condanne espresse dalle comunità
musulmane e dai loro leaders in Italia. Chiara e netta, come sempre, la
posizione di Abdellah Redouanne,
segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia (che ospita la
grande moschea di Roma), personalità nota per l’equilibrio e la chiarezza delle
posizioni oltre che per l’impegno per dialogo fra fedeli di diverse religioni.
«E’ un atto ignobile e abietto che nessuna religione o morale può
giustificare». Redouanne con equilibrio e sguardo aperto ha saputo
collegare la tragedia francese alle molte che si sono verificate recentemente
in diverse parti del mondo. «Negli
ultimi giorni – ha affermato - il terrorismo ha colpito Baghdad, Dacca, Aden,
Gedda, El-Qatif e Medina. Ieri, 14 Luglio (data simbolo dei tre principi di
fratellanza, uguaglianza e libertà) Nizza è stata insanguinata per mano di un
terrorista che ha commesso una strage che non ha risparmiato neanche i bambini.
Fedele ai nobili principi e valori dell’Islam, che rifiuta ogni forma di
aggressione e incita gli individui e i popoli a convivere nella pace, il Centro
islamico culturale d’Italia esprime la sua ferma e assoluta condanna di ogni
atto di terrorismo e i sensi di vicinanza e cordoglio a coloro che sono stati
così gravemente colpiti nella città di Nizza».
Sempre restando in Italia, non si può non apprezzare la
dichiarazione immediata dell’Imam di Firenze Izzedine Elzir, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche
d’Italia (UCOII). Raggiunto dalla Radio Vaticana, Izzedine Elzir, oltre al
«grande dolore» per la strage ha affermato: «Di fronte a chi sul web considera
questo massacro una vittoria del Daesh, o sedicente Stato islamico, ribadiamo
che nessuna fede, nessuna religione, nessuna persona che abbia un pensiero
equilibrato, può celebrare l’uccisione di un suo fratello, di un altro essere
umano». L’Ucoii ha chiamato, poi, i musulmani e tutti gli uomini e le donne a
reagire «con fermezza»di fronte a questa nuova tragedia, appellandosi all’unità
«in questa dura prova che colpisce ancora una volta la comunità nazionale
francese». «Tutti i nostri pensieri, il nostro cordoglio e la nostra preghiera
vanno alle famiglie delle vittime e ai loro cari», ha affermato ancora
Izzedine. L’Imam fiorentino ha, poi,
sottolineato come ancora una volta l’autore di una strage non provenga da
ambienti religiosi. «Purtroppo, nella nostra realtà europea abbiamo dei mostri,
delle persone che sono cresciute senza conoscere la loro fede, che sono avviate
allo spaccio, alla criminalità; che entrano in prigione e ne escono non
soltanto come criminali, ma anche come assassini». Izzedine ha invitato tutti a
riflettere seriamente e a dire con sincerità: ‘Abbiamo fallito! Ciascuno ha la
sua responsabilità’. Solo così riusciremo a dare una risposta efficace e non
rimanere nella trappola di questi criminali, questi assassini».
Ferma anche la condanna dell’attacco da parte dell’ Università di al-Azhar, la massima
istituzione del mondo sunnita con sede al Cairo, che ha espresso un secco
rifiuto ad ogni forma di violenza e ha condannato l’attentato facendo appello
all’unità per «liberare il mondo dal terrorismo». «Questi abominevoli attentati
terroristici — sottolinea un comunicato — contraddicono gli insegnamenti
dell’islam». Nei mesi scorsi il grande imam di al-Azhar, al termine di una
fruttuosa visita a papa Francesco aveva rilasciato una interessante intervista
alla Radio Vaticana, conclusa con un appello al mondo intero «affinché possa
unirsi e serrare i ranghi per affrontare e porre fine al terrorismo, perché credo che se questo terrorismo viene
trascurato, non solo gli orientali ne pagheranno il prezzo, ma orientali e occidentali
potrebbero soffrire insieme, come abbiamo visto. Pertanto questo è il mio
appello al mondo e agli uomini liberi del mondo: mettetevi d’accordo subito e
intervenite per porre fine ai fiumi di sangue»”.
Pochi giorni dopo la strage di Nizza un altro efferato delitto, il barbaro e
vile assassinio di padre Jacques nella chiesa a Saint Etienne de
Rouvray, ha nuovamente scosso il mondo musulmano che ha manifestato il suo
sgomento con dure parole. Le riportiamo dall’articolo pubblicato su
Cittanuova il 28 luglio scorso da Roberto
Catalano.
“La Radio Vaticana ha trasmesso i commenti del rettore della Grande moschea di Parigi,
Dalil Boubakeur. L’esponente musulmano ha definito l’attacco alla chiesa un
“sacrilegio blasfemo contrario a ogni
insegnamento della nostra religione”. Boubaker, che ha partecipato ad una
riunione governativa con rappresentanti cristiani, dell'ebraismo e dell'Islam,
ha sottolineato come sia necessario che "i luoghi di culto siano oggetto
di una attenzione rafforzata, perché anche il più umile dei luoghi di culto è
bersaglio di un'aggressione". "C'è una contraddizione di valori – ha
insistito il leader musulmano. - Abbiamo sperato nell'avvenire, sarebbe tempo per i musulmani di assumere
la consapevolezza di ciò che non funziona in questa visione mondiale dell'Islam
e che i musulmani di Francia prendano l'iniziativa, l'iniziativa di una
formazione molto più attenta dei nostri religiosi e anche la sensazione che si
debba mettere in agenda anche una certa riforma delle nostre istituzioni".
Ma non solo in Francia si sono levate voci di condanna. Ahmad Al-Tayyib, il grande imam di
Al-Azhar, ha avuto
parole dure definendo l’accaduto come un "attacco contro valori
Islam". "Gli autori di questo attacco barbaro – ha dichiarato
Al-Tayyib - si sono spogliati dei valori dell'umanità e dei principi tolleranti
dell'Islam che predica la pace e ordina di non uccidere gli innocenti".
"L'Islam ordina il rispetto di tutti i luoghi di culto dei non
musulmani", ha aggiunto, rinnovando l' appello a unirsi per far fronte al "cancro del terrorismo".
Sempre dal Cairo il Gran Mufti d'Egitto,
Sheik Shawki Allam, ha dichiarato che si è trattato di un "atto
terrorista e criminale" e che è stato "commesso da estremisti".
"Tale atto viola tutti gli insegnamenti dell'Islam", ha aggiunto
Allam, che ha poi offerto le condoglianze al popolo francese e alle famiglie delle
vittime.
Significativa anche la serie di condanne riportate
dall’agenzia di stampa cattolica AsiaNews. Fra tutti i messaggi giunti,
l’agenzia pubblica quelli dell’imam di Nimes, Hocine Drouiche, vicepresidente degli imam di Francia, e Kamel
Abderrahmani, giovane studente universitario algerino in Francia. Entrambi con
coraggio etichettano l’islamismo come la “malattia del secolo”, che “prende in
ostaggio l’islam” stesso e chiedono a tutti i musulmani di “muoversi” e fare
dei gesti di unità con gli altri francesi e le altre religioni”.
Anche il mondo cattolico ha reagito per voce ferma e chiara
del Papa. Papa Francesco intervenendo sull’attentato alla chiesa
di Rouen .ha usato parole dure contro quelli che in altra occasione ha definito
i pianificatori del terrore, i veri
terroristi: «Non parlo di guerra di religione. Le religioni, tutte le
religioni, vogliono la pace. La guerra la vogliono gli altri. Capito! ... Quando
parlo di guerra parlo di guerra sul serio, non di guerra di religione. C’è guerra di interessi, c’è guerra per i
soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei
popoli, questa è la guerra».
Ma l’assassinio di padre Jacques ha fatto emergere un fatto nuovo
di estrema importanza: la volontà di combattere il terrorismo uniti, indipendentemente
dall’appartenenza religiosa. Si è fatto appello alla fratellanza che deve unire
il popolo Cristiano e Musulmano con un’iniziativa davvero eccezionale: l' invito rivolto dagli Imam francesi ai fedeli musulmani di partecipare alla messa cattolica il 31 luglio nella chiesa più vicina. Decisione presa dal
Conseil Français du Culte Musulman,
organismo ufficiale che riunisce gli esponenti religiosi islamici in Francia e
fatta propria poi anche dagli Imam italiani.
mg
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