gennaio 02, 2014

EGITTO. Mayam Mahmoud, la rapper con il velo che denuncia le molestie sessuali subite dalle donne egiziane



Con le sue canzoni di denuncia è riuscita ad arrivare alle semifinali di Arabs Got Talent (l’equivalente dell'italiana X-Factor), uno spettacolo che riunisce diversi Paesi del Mondo Arabo.



Mayam Mahmoud, 18 anni, studentessa di architettura, è la rapper egiziana  che canta indossando il velo (lo hijab) e affrontando un tabù della società egiziana: le molestie sessuali che quotidianamente subiscono le donne.
L’Egitto è un paese dove le molestie sessuali costituiscono un problema sociale endemico (il 99% delle donne dichiara di averlo subito almeno una volta nella vita e il 91% ha paura di circolare da sola per strada) e dove, secondo uno studio della Fondazione Thomson Reuters, le condizioni delle donne sono le peggiori di tutto il mondo arabo per violazioni dei diritti, abusi sessuali e mutilazioni genitali femminili.

I testi coraggiosi delle canzoni di Mayam denunciano questo tristissimo primato e invitano le donne ad alzare la testa e a denunciare i loro aguzzini.



Se, come afferma il rapporto della Fondazione Thomson Ruters,  la condizione delle donne nei Paesi delle Primavere arabe, come l’Egitto,  è peggiorata, risultano invece più forti la loro capacità di lottare, il loro coraggio e la loro determinazione. E l'impegno di Mayam lo dimostra.   





Nella sua canzone di maggior successo, “I won’t be the shamed one” (“non sarò io quella che dovrà vergognarsi”), la rapper dice a due donne violentate in strada di urlare la loro rabbia in modo che altre le seguano.


“Spesso le donne preferiscono rimanere in silenzio per paura che le accusino di qualcosa. Ma ogni volta che stiamo zitte rendiamo il problema più grande”, afferma Mayam.


In un'intervista alla Bbc Mayam racconta di aver cominciato a rappare quando aveva 10 anni.
“Ero alle elementari e mi sono messa a cantare con un ritmo accelerato le poesie che scrivevo. Successivamente ho capito che si chiamava rap e mi sono messa ad ascoltarlo. Ho scoperto così che la maggior parte dei rapper sono ragazzi e cantano il rapporto con le ragazze da loro incolpate di qualsiasi cosa non funzioni. Ma questo non è giusto!”
“La gente del mio quartiere spesso si chiede come faccia una ragazza velata a cantare e a gridare così, poiché secondo l'egiziano medio l'hijab dovrebbe silenziare tutte le altre attività come cantare, ballare. Ma la mia risposta è molto semplice: voi guardate solo il mio velo e i miei salti sul palco e trascurate ciò di cui canto".
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