Nelson Mandela volle suggellare la sua politica di riconciliazione
nazionale anche con la scelta di un inno nazionale che esprimesse le diverse
culture del popolo sudafricano e le ricomponesse ad unità.
All’inno della libertà dall’apartheid (Nkosi sikelel’ iAfrika, “Dio protegga l’Africa”) dell’ANC (African
National Congress), composto di strofe nelle tre lingue prevalenti della popolazione nera (zulu, sesotho xhosa), e che veniva cantato nelle cerimonie clandestine, unì quello afrikaans
simbolo dell’apartheid (Die Stem van Suid-Afrika, “Il richiamo del
Sudafrica”), che veniva cantato dalla minoranza bianca insieme a “God Save the Queen”.
L’inno viene così cantato alternando cinque diverse lingue.
da
Nkosi Sikelel' iAfrika:
Nkosi sikelel' iAfrikaMaluphakanyisw' uphondo lwayo, Yizwa imithandazo yethu, Nkosi sikelela, thina lusapho lwayo. |
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Morena boloka setjhaba sa
heso, O fedise dintwa le matshwenyeho, O se boloke, O se boloke setjhaba sa heso, Setjhaba sa South Afrika - South Afrika. |
(sesotho)
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da Die Stem: Uit die blou van onse hemel, Uit die diepte van ons see, Oor ons ewige gebergtes, Waar die kranse antwoord gee, |
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Sounds the call to come
together, And united we shall stand, Let us live and strive for freedom, In South Africa our land.
Traduzione italiana
Dio benedica l’Africa
possa la sua gloria innalzarsi ascolta la nostra richiesta Dio, benedici noi, i tuoi bambini.
Dio, ti chiediamo di
proteggere il nostro paese
intervieni e poni fine a tutti i conflitti proteggici, proteggi il nostro paese, proteggi il Sudafrica, Sudafrica
Dal blu dei nostri cieli
dalle profondità dei nostri oceani sulle nostre eterne montagne dove risuona l'eco fra le rocce
Risuona il richiamo a unirci
e uniti saremo forti lasciaci vivere e combattere per la libertà in Sudafrica, nella nostra terra. |
(Inglese)
|
mg
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