Mentre in Arabia Saudita alle
donne è fatto divieto di guidare, in Iran è stato istituito un servizio di taxi
gestito da sole donne. I “taxi rosa” sono identificati dal colore verde e si
caratterizzano per essere utilizzati soprattutto dalle donne che affermano di
sentirsi più sicure se al volante c’è una donna.
Le esigenze della vita
moderna provocano in Iran contrapposizioni continue tra i modelli culturali
patriarcali islamici e le condizioni di vita femminili. Una caratteristica
della cultura iraniana è che il forte
senso della tradizione si accompagna ad una altrettanto forte fede nel
progresso, nella scienza e nel sapere, che è condivisa da tutti i gruppi
politici. E così nemmeno la politica integralista del presidente Ahmadinejad è
riuscito a rimandare le donne al focolare.
Le donne sono il motore del cambiamento
sociale in Iran, ha detto Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace, che è diventata il simbolo del movimento femminista iraniano.
Ci sono donne a Teheran che
dirigono ospedali e giornali, che lavorano come ingegneri dei cantieri di
costruzione, che sono a capo dei reparti femminili della polizia. Le ragazze
sono il 65 per cento degli studenti universitari. E ai test per l'ammissione
alle università (tutte a numero chiuso) le ragazze sono ogni anno più del 60
per cento e i ragazzi meno del 40 per cento degli ammessi tanto che il regime ha
deciso di fissare delle quote azzurre, in modo da assicurare la presenza di più
maschi negli atenei. Molti deputati conservatori che vorrebbero la divisione
per sesso tra i medici (le donne medico a loro avviso dovrebbero riservare le
loro prestazioni alle pazienti femmine) hanno visto un nuovo pericolo nella
crescita delle donne medico. Lo stesso per quanto riguarda farmacisti e dentisti,
tra i quali i laureati sono già al 60 per cento donne (da la Repubblica.it esteri, leggi tutto).
mg
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